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I materiali dell’imballaggio

Negli ultimi 40 anni, l’ imballaggio alimentare ha avuto un’incredibile evoluzione. Oggi la gran parte dei prodotti alimentari viene confezionata all’origine, in confezioni concepite per proteggerli e aumentarne la conservazione, ma anche per darne un’immagine migliore ai consumatori. L’uso di materiali per gli imballi, sempre nuovi e migliori per funzionalità ed economicità si è spesso affiancato a dubbi rispetto la loro sicurezza igienica.

La normativa italiana relativa ai materiali che vengono a contatto con gli alimenti è dettagliata e particolarmente severa. Ogni materiale  destinato a contenere alimenti deve essere autorizzato dal Ministero della Salute, che verifica l’assenza di interazioni tra imballaggio e prodotto. Per legge, i materiali d’imballaggio idonei a contenere prodotti alimentari devono riportare, bene evidente,  l’indicazione “per alimenti” oppure il simbolo equivalente che raffigura bicchiere e forchetta.

E’ bene accertarsi che i materiali utilizzati per gli imballi alimentari riportino tale dicitura in quanto, chi produce materiale per il confezionamento degli alimenti, non ha l’obbligo di realizzare un piano di autocontrollo igienico sanitario ispirato ai principi dell’ HACCP*. E’ comunque dimostrato che alcuni materiali per l’imballaggio, possano veicolare verso il cibo microrganismi alteranti, contaminanti chimici e residui estranei. Esempio più eclatante sono le pellicole trasparenti estensibili composte da PVC con aggiunta di ftalati per renderle più elastiche. Queste pellicole non sono adatte per imballi di alimenti grassi od oleosi (burro, formaggi, salumi, carne con grasso esposto) in quanto gli ftalati, tossici per l’uomo,  sono solubili nei grassi e quindi possono migrare negli alimenti ed essere ingeriti.

Per le loro caratteristiche di praticità e il basso costo, le materie plastiche sono le più diffuse nell’imballaggio alimentare (sacchetti e vaschette semirigide di plastica, contenitori di cartoncino poliaccoppiato, ecc.) dei quali i polimeri plastici rappresentano i principali costituenti.

Questi sono i principali materiali:

Tipo
di materiale


Sigla


Principali utilizzi alimentari


Polipropilene

PP


Resistente alle temperature, viene usato per vaschette termoformate e
sacchetti che vengono poi riscaldati o fatti bollire.


Polietilene-tereftalato (Poliestere)

PET


Bottiglie per acqua e bevande gassate, contenitori per caffè, miele, cibi
freddi quali gelati, surgelati, frutta verdura, salumi, formaggi.


Polistirene

PS


Ideale per la conservazione di alimenti deperibili a basse temperature,
come pesce, carni, gelati, yogurt.


Cloruro di polivinile rigido

PVC


Ottimo per prodotti senza grassi; si utilizza per bottiglie, vaschette
termoformate e vassoi sagomati per biscotti, pane, frutta e verdura.


Polietilene ad alta densità

HDPE


Viene prodotto in forma di pellicola di spessore maggiore, come quella
usata per i comuni sacchetti di plastica per la spesa o i sacchi per
rifiuti.


Polietilene a bassa densità

LDPE


Molto usato nella fabbricazione di imballaggi plastici flessibili
accoppiato con altri materiali.


Polividen cloruro o Cryovac

PVDC

Si
fabbricano film plastici estensibili per confezionare pane e altri
prodotti secchi. Si usa anche per rivestire la carta, cellophane e altri
film plastici.


Poliammidi (nylon)

PA


Grazie alla scarsa permeabilità ai gas, viene usato nella preparazione di
recipienti destinati a mantenere il vuoto o l’atmosfera modificata.